Come proteggere gli impianti fotovoltaici dalle cyber minacce e dai furti




(descrizione) La transizione energetica verso fonti rinnovabili è in pieno svolgimento, con il fotovoltaico a fare da traino. Nel nostro Paese si è registrara una crescita record nel 2023, con 371.500 nuovi impianti installati (+109,2% rispetto al 2022 secondo i dati del GSE).
Questa espansione, trascinata in gran parte da impianti di piccola taglia (94% del totale, pari ai 29% della potenza complessiva) e un crescente numero di impianti di grande taglia (oltre 1 MW, a rappresentare il 21% della nuova potenza installata nel 2023), ha portato la produzione nazionale a 30.711 GWh (+9,2% rispetto al 2022).
Il boom del fotovoltaico è infatti accompagnato da nuove sfide, non solo tecnologiche ma anche, e soprattutto, legate alla sicurezza, sia fisica che informatica.

La digitalizzazione del settore energetico, nonostante gli aspetti positivi quali la maggiore efficienza e risparmi, presenta però delle vulnerabilità. Esperimenti di hacker etici, riportati da Follow the Money nell’estate del 2024, hanno dimostrato la possibilità di prendere il controllo di milioni di impianti fotovoltaici in tutto il mondo, mentre un report di Clusit, ad esempio, ha rilevato che tra il 2018 e il 2022 gli attacchi informatici andati a buon fine nel settore energetico sono addirittura raddoppiati. In particolare, il fenomeno espone gli impianti a rischi concreti, che vanno dal semplice spegnimento, con conseguente interruzione della produzione di energia, alla possibilità di malfunzionamenti e guasti, con perdite economiche significative.
L’Unione Europea sta lavorando a nuove normative per rafforzare la cybersecurity nel settore energetico, come la Direttiva NIS 2 e il Cyber Resilience Act, ma nel frattempo è fondamentale adottare misure preventive.
Un’altra minaccia, forse meno nota ma altrettanto concreta, è rappresentata dai furti di pannelli fotovoltaici. I furti si concentrano su cavi in rame, pannelli (soprattutto di ultima generazione), inverter (il cuore dell’impianto, la cui sostituzione è molto costosa) e altri componenti come le strutture di sostegno, i contatori e i sistemi di monitoraggio. Secondo alcune stime, il mercato nero dei pannelli rubati genera ogni anno milioni di euro di profitti illeciti, alimentando il mercato nero internazionale.
I sistemi di videosorveglianza tradizionali, con la loro alta percentuale di falsi allarmi (spesso causati da disturbi ambientali o addirittura da tattiche di disturbo messe in atto dai ladri, come l’introduzione di animali selvatici nei recinti), si rivelano inefficaci. Sistemi di antintrusione e videosorveglianza all’avanguardia, possibilmente basati su intelligenza artificiale per ridurre i falsi allarmi e migliorare l’efficacia degli interventi, sono essenziali per proteggere gli impianti e minimizzare i tempi di inattività.

La videosorveglianza basata sull’AI offre una soluzione innovativa per la sicurezza dei parchi fotovoltaici. Grazie al deep learning, questi sistemi possono distinguere con precisione tra esseri umani, animali e oggetti, identificare comportamenti anomali (come il taglio di recinzioni) e integrare fonti diverse di dati per ottenere una visione completa dell’ambiente. Investire in queste tecnologie protegge l’impianto, e può anche contribuire a ridurre i premi assicurativi, rendendo l’investimento più sostenibile.
Il mercato del lavoro nel settore è in forte espansione, con la previsione di oltre 150.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi 3-4 anni (Censis/Assosomm), e la sicurezza rappresenta un’area di specializzazione sempre più richiesta. Affrontare queste sfide con soluzioni innovative e una solida cultura della sicurezza è cruciale per garantire un futuro energetico sostenibile e sicuro.


In foto Giorgio Triolo, Chief Technology Officer, Axitea