Nel 2021 gli italiani hanno differenziato 2.417.000 tonnellate di rifiuti d'imballaggio in vetro (+0.9% rispetto al 2020).
Si dimostrano così sempre più attenti e consapevoli dei benefici che questo circuito di economia circolare porta all'ambiente. I dati arrivano dal rapporto annuale di CoReVe sulla raccolta e il riciclo del vetro in Italia.
2.182.858 quelle avviate al riciclo, invece, in crescita sull'anno precedente rispettivamente dello 0,9% e dell'1,8%: dati che migliorano ulteriormente gli ottimi risultati conseguiti nel 2020, a cui si somma anche la performance relativa all'immesso al consumo degli imballaggi in vetro, giunto a 2.849.812 tonnellate. A trainare quest'ultimo, in aumento del 4,6%, la progressiva ripresa delle attività che fanno capo al circuito HoReCa (Hotel, Ristoranti e Catering) e il parziale recupero delle presenze turistiche, in particolare dall'estero, che erano calate drasticamente durante la pandemia.
L'incremento della domanda di rottame da parte delle aziende produttrici italiane ha infatti reso necessaria l'importazione di ulteriori 210.000 tonnellate di rottame di vetro da altri Paesi europei (Austria, Francia e Germania), in quanto non reperibili sul mercato interno: questi, come stabilito dalla normativa europea sui rifiuti, sebbene avviati al riciclo negli stabilimenti italiani, non concorrono a determinare i risultati di riciclo nazionali, incidendo così sul tasso, nonostante l'aumento dei rifiuti in vetro riciclati utilizzati come materia prima seconda dalle vetrerie italiane.
CoReVe si è posto l'ambizioso obiettivo di intercettare buona parte delle oltre 400.000 tonnellate che ancora oggi finiscono in discarica, così da evitare il ricorso all'importazione: è per vincere questa sfida che il Consorzio ha lanciato insieme ad Anci, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani, il più importante intervento strutturale per la raccolta differenziata del vetro degli ultimi anni, per un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro. L'obiettivo è supportare gli enti locali con azioni strutturali a carattere permanente attraverso percorsi di miglioramento sostenuti da finanziamenti in attrezzature e comunicazione, secondo una visione prioritaristica e di lungo termine.
L'accordo prevede due bandi, rivolti ai Comuni convenzionati con CoReVe (7.569 nel 2021, pari al 95,8% del totale - in aumento del 2,2% sul 2020), ai quali sarà possibile aderire entro e non oltre il 30 giugno 2023. I Comuni aderenti potranno accedere a un finanziamento parziale a fondo perduto erogato da CoReVe, funzionale all'acquisto di attrezzature (mastelli, carrellati, cassonetti, campane, ecc.), all'implementazione di progetti territoriali e alla realizzazione di progetti di comunicazione a supporto della raccolta differenziata di vetro.
Il primo, dedicato alle regioni centro meridionali (Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania) prevede l'attivazione di un fondo pari a 4 milioni di euro, destinato al finanziamento di progetti per il miglioramento quantitativo e qualitativo della raccolta nelle regioni ritenute prioritarie per urgenza di intervento.
Il secondo, dedicato alle regioni del Centro-Nord (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Province autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Sardegna) prevede l'aumento a 2 milioni di euro della dotazione del fondo gestito attraverso la Commissione Tecnica ANCI-CoReVe.
"Il ricorso alle importazioni di rottame di vetro per far fronte alla richiesta delle aziende è controproducente per due fattori: da un lato i costi di smaltimento in discarica della quantità di vetro non correttamente raccolta e riciclata, dall'altro i mancati introiti per i comuni che possono invece grazie ai nostri bandi migliorare significativamente la raccolta e quindi ricevere contributi economici importanti" – ha commentato Gianni Scotti, Presidente di Coreve.
"Va ricordato - continua Scotti - che dal punto di vista ambientale sono significativi i benefici derivanti dal riciclo del vetro. Nel 2021 c'è stata infatti una riduzione totale
delle emissioni di CO2 pari a circa 2,4 milioni di tonnellate. L'impiego di materiale riciclato all'interno dell'industria vetraria ha consentito inoltre di risparmiare energia pari a 412 milioni di metri cubi di gas. Infine, grazie all'incremento delle quantità
riciclate, è stato possibile risparmiare 3,9 milioni di tonnellate di materie prime vergini per la produzione di nuovi imballaggi" .