Gli scienziati della National University di Singapore (NUS) hanno sviluppato un approccio elettrochimico per trattare le acque reflue industriali sfruttando l’elettricità come reagente per la purificazione.
Secondo il NUS, il metodo può rimuovere fino al 99% dei composti organici difficili da trattare presenti nei diversi tipi di acque reflue industriali. Inoltre, sembra che il sistema operi su una bassa potenza elettrica e non generi rifiuti secondari che richiedono processi di smaltimento dei residui come l’incenerimento.
Le acque reflue provenienti dall’industria elettronica e farmaceutica possono contenere un’alta concentrazione di solventi e miscele di sostanze organiche complesse, mentre le acque reflue provenienti dai terreni agricoli possono contenere un’alta concentrazione di pesticidi o erbicidi. Questi composti organici non sono biodegradabili, e possono risultare nocivi per l’uomo e l’ambiente.
Il sistema sviluppato dagli scienziati del NUS utilizza l’elettrochimica per trattare acqua e acque reflue, e non richiede l’aggiunta fisica di sostanze chimiche nel sistema. Il mercato globale per il riciclaggio e il riutilizzo delle acque reflue raggiungerà oltre 22 miliardi di dollari entro il 2021.