Rispetto al 2010, in Toscana viene raccolto + 160% di vetro e il +505% viene avviato a riciclo, raggiungendo così nel 2024 il 96,5%, pari a oltre 110mila tonnellate.
Questo grazie alla simbiosi industriale tra lo stabilimento Zignago di Empoli, l'azienda di preparazione al riciclo e di produzione del rottame PaF (pronto al forno), Vetro Revet e Revet, (società a capitale prevalente pubblico, controllata da Alia Servizi ambientali), in Toscana è stato raccolto il 96,5% di vetro che viene poi riciclato. Fondamentale anche il supporto consortile con il consorzio nazionale di Riciclo del vetro, Coreve, in prima fila insieme alla Regione Toscana nel supportare l'evoluzione di questa filiera.
"Con il nuovo Piano regionale dell'economia circolare – ha detto l'assessora regionale all'ambiente Monia Monni - la Toscana continua a spingere con forza sul miglioramento della raccolta quali-quantitativa del vetro e sul potenziamento della filiera industriale di riciclo. Stiamo migliorando le performance ambientali della gestione dei rifiuti nella nostra regione, credendo in un modello che valorizzi il gesto quotidiano della differenziazione compiuto dalle cittadine e dai cittadini all'interno di un processo virtuoso di recupero della materia che consenta anche di ridurre le tariffe"
"La vocazione industriale di Revet – ha detto l'amministratore delegato di Revet, Alessia Scappini - si misura dalla capacità di dare una seconda vita alla materia, individuando sbocchi o partnership attraverso l'innovazione di prodotto e di processo. Per la filiera del vetro ma anche per quella delle plastiche miste ci siamo riusciti e in questo scenario Revet ha assunto un ruolo fondamentale: da pioniere dell'economia circolare a punto di riferimento e modello industriale, così da contribuire in modo significativo al conseguimento della neutralità climatica italiana ed europea".
"Le chiavi di questo successo – ha detto il Presidente Nazionale di Coreve Gianni Scotti –sono state due scelte strategiche che come Consorzio stiamo promuovendo in tutto il Paese: la prima riguarda il passaggio alla raccolta monomateriale che consente di aumentare l'effettivo riciclo. La seconda è proprio la filiera corta entro i confini regionali, che consente di abbattere l'inquinamento ambientale e sociale dei camion che devono trasportare il rifiuto da una regione all'altra. La Toscana è stata brava ma a onor del vero anche in altre regioni esistono filiere analoghe, penso per esempio alla Sicilia, dove la raccolta fa tutta capo a Trapani e sta funzionando benissimo".