Il commento di Siteb sul Decreto CAM




Siteb ha commentato il Decreto CAM Strade, che stabilisce i criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.
"Attendevamo da anni questo Decreto destinato a imprimere una decisa accelerazione allo sviluppo dell'economia circolare nella filiera delle strade, promuovendo il riciclo e l'impiego di nuove tecnologie a basso impatto ambientale. La complessità delle prescrizioni e l'imminente entrata in vigore potrebbero però generare inizialmente una distorta applicazione dei criteri da parte dei Comuni, Province e Regioni con meno risorse e prive di uffici tecnici strutturati."
Secondo Siteb i CAM Strade hanno un'importanza strategica.
 
"Il lungo percorso che ha portato alla pubblicazione dei CAM strade ha prodotto un testo che conferisce alla fase iniziale di progettazione di un'opera un'importanza strategica per la scelta dei materiali e per la definizione delle soluzioni tecnologiche più adeguate e il dimensionamento degli elementi costruttivi a beneficio della durabilità dell'opera stessa. L'utilizzo prioritario di materiali di recupero con quantitativi minimi di impiego per i singoli strati del corpo stradale dovrebbe consentire un significativo sviluppo in ottica circolare della nostra filiera, con un'importante riduzione del prelievo delle risorse non rinnovabili. Aumenterà quindi l'impiego del granulato di conglomerato bituminoso, il cosiddetto fresato di asfalto (risorsa preziosa attualmente non completamente valorizzata). La spinta all'introduzione di conglomerati bituminosi a temperature ridotte (i cosiddetti 'conglomerati tiepidi') poi è un ulteriore elemento apprezzabile per il conseguente contenimento delle emissioni in atmosfera", ha commentato Alessandro Pesaresi – Presidente Siteb.
 
Siteb sottolinea però anche alcune possibili criticità contenute nel Decreto. L'imminente entrata in vigore dei CAM (dicembre 2024) non appare compatibile con i tempi di adeguamento delle parti interessate. Ad esclusione di alcuni enti gestori e stazioni appaltanti dotati di uffici tecnici altamente qualificati, gran parte delle amministrazioni pubbliche "minori" non dispongono di risorse adeguate ad affrontare la complessità dei temi imposti dal Decreto. La rete stradale italiana si sviluppa per circa 850.000 km, per due terzi strade di competenza dei comuni che spesso hanno risorse appena sufficienti per risolvere le emergenze e per fare le sole manutenzioni superficiali delle pavimentazioni. Temi come il calcolo dimensionale di una pavimentazione o il monitoraggio delle condizioni con parametri PCI (Pavement Condition Index) o PSI (Present Serviceability Index) non sono assolutamente noti a tutti i tecnici che si occupano anche di pavimentazioni stradali.
 
Il tema dei CAM strade sarà al centro della quarta giornata della manifestazione Asphaltica 2024, il Salone internazionale della filiera della strada e dell'asfalto in programma a BolognaFiere dal 9 al 12 ottobre 2024.