Quando si parla di Delta ormai non possiamo che pensare alla variante indiana del virus Covid-19. Non bastano, tra l’altro, i tamponi a tenere sotto controllo la sua diffusione. Anche le analisi dei campioni delle acque reflue sono utili per il monitoraggio. Ne avevamo già parlato negli scorsi numeri di Waste. I dati confermano infatti che in Italia la variante Delta è prevalente. “Una flash survey realizzata dall'Iss nelle acque reflue, nella prima metà di luglio, conferma che la variante Delta è prevalente in Italia - come si apprende da un documento dell'Istituto superiore di sanità - In totale nell'indagine rapida sono stati analizzati 35 campioni di acque reflue raccolti tra il 4 e il 12 luglio 2021 in 14 diverse Regioni/Province Autonome.
La presenza di Sars-CoV-2 è stata rilevata nel 40.6 per cento dei campioni validi. In cinque campioni, prelevati in depuratori delle province di Bologna, Verona, Roma, Trento e Bolzano, è stato possibile ottenere amplificazioni idonee per l'analisi delle varianti mediante sequen- ziamento”.
Nel Lazio, i rilevamenti interessano in particolare le zone di Roma Est, Roma Nord, Roma Sud, Ostia e Pomezia. Si legge ancora: “L'attività ha consentito di evidenziare nei reflui la presenza delle varianti maggiormente diffuse in quel periodo (Delta e Alfa) e di evidenziare la presenza di variante Beta in un depuratore di Bolzano in assenza di un analogo segnale nella sorveglianza integrata (microbiologica ed epidemiologica)”.