L’azienda padovana Gerotto porta in Finlandia il know-how italiano Grazie a un robot e a uno escavatore a risucchio, è stata ripulita una condotta ostruita dai detriti portati da piogge e tempesta Vaia




(descrizione) Gerotto Federico Srl di Campodarsego è stata selezionata dal comitato scientifico dell’evento No-Dig Iternational, che si terrà a Helsinki dal 3 al 5 ottobre, per fare conoscere innovative soluzioni che Gerotto ha messo in campo nell’ambito dei cosiddetti scavi non distruttivi.

Si tratta di tecniche avanzate e sostenibili che minimizzano l’impatto sull’ambiente e sulle comunità grazie all’utilizzo di mezzi speciali e tecnologie robotizzate, ambiti sui quali l’azienda guidata oggi da Alessandro Gerotto, presidente in carica di Ance Padova, ha un know-how di più di vent’anni. Nel mondo questo insieme di tecnologie sono chiamate trenchless, cioè senza scavo, perché permettono di fare interventi di manutenzione (sia in ambito edilizio sia in ambito industriale) senza dover scavare in profondità e quindi preservando il contesto urbano e l’ecosistema naturale.
Nel 2020 questo sistema di lavoro è stato normato anche da una prassi UNI, la 97:2020, che ha visto protagoniste molte aziende italiane, e fra queste Gerotto, per scrivere un documento internazionale sul funzionamento di queste macchine, tradotto anche in inglese e cinese.

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Una metodologia che è stata scelta da BIM Gestione Servizi Pubblici per pulire la condotta che scorre lungo il Lago Santa Caterina di Auronzo di Cadore. Per asportare il materiale sabbioso e i detriti portati dalle piogge e che si sono accumulati dopo la devastante tempesta Vaia del 2018, era necessario intervenire senza rifare tubazioni e condotte. Per il lavoro è stata quindi scelta la combinazione di speciali escavatori a risucchio – mezzi che Gerotto ha fatto conoscere in Italia nei primi anni 2000 e che usano potenti turbine per aspirare il materiale – in combinazione con robot comandati da remoto, prodotti dall’azienda di Campodarsego che è leader a livello mondiale di queste tecnologie.
Il risultato è che in meno di un mese è stata ripulita la condotta, senza dover usare escavatori tradizionali, ma “lanciando” all’interno dei tombini questi robot che, collegati tramite una tubatura agli escavatori a risucchio, hanno aspirato il materiale con la potenza dell’aria.

"L’essere scelti da un comitato internazionale per portare la nostra esperienza – commenta Alessandro Gerotto, AD dell’azienda - è un orgoglio come azienda perché testimonia il lavoro svolto negli anni, ma è un orgoglio per tutto il settore perché fa emergere un modo nuovo di fare edilizia. Quelle che usiamo noi sono macchine 4.0 completamente connesse, comandate da remoto e oggi chi sceglie di lavorare nel mondo delle costruzioni e delle manutenzioni è un professionista completo, a proprio agio con il mondo digitale. Ai giovani dico che l’edilizia oggi è un’opportunità e che è molto diversa dall’immaginario collettivo degli anni scorsi".