Grazie al contributo di Enel, Politecnico di Milano, CONAI e Unilever, TÜV Italia, uno dei più noti enti di certificazione a livello mondiale, ha realizzato un libro bianco (white paper) focalizzato sui cambiamenti imposti al paradigma dell’economia circolare, che rappresenta sempre più una necessità ma anche una opportunità, grazie alla concreta possibilità di ri-creare valore da prodotti che in passato avevano un ciclo di utilità circoscritto, alimentando nel frattempo un settore nel quale l’innovazione e la scoperta sono ingredienti imprescindibili.
La riflessione di partenza di TÜV è lucida: l’estrazione di materie prime su scala mondiale si è triplicato negli ultimi 50 anni, entro il 2060 l’estrazione di risorse naturali raddoppierà, l’estrazione e la lavorazione delle risorse contribuiscono al 50% delle emissioni di gas ad effetto serra. Non solo: circa l’80% degli impianti produttivi oggi in azione non sono stati progettati per minimizzare l’impatto ambientale.
Di conseguenza, è necessario adottare delle concrete linee strategica, così sintetizzate:
- privilegiare il riciclo rispetto al maggior valore
- spostare l’attenzione dai prodotti al servizio
- estendere la vita utile dei prodotti
- scegliere materiali circolari e salubri
- dematerializzare
- progettare in modo da rendere più facile la modifica dei prodotti
In quest’ottica, il nostro Paese si colloca in posizione privilegiati, e queste sono i plus indicati dal rapporto:
- culturalmente vicina a questo modello per carenza di materie prime
- il nostro Paese è ai vertici nella graduatoria continentale nel processo vs l’economia circolare
- nella gestione dei rifiuti urbani l’Italia è al 2° posto dopo la Germania, al 1° posto considerando il riciclo di tutti i rifiuti
- maggior quota di utilizzo di materia prima seconda pari al 17,1% (dati 2016) dopo UK, Belgio, Francia e Olanda
- necessità di migliorare in innovazione, investimenti e in brevetti relativi al riciclo e materie prime
Tra i pilastri del Green Deal, ora da inquadrare nell’ancora più ampio strumento di risposta alla crisi da COVID-19 costituito dal piano “NextGenerationEU vi è proprio lo sviluppo di un nuovo modello economico di tipo sostenibile”, sostiene Riccardo Arena, Senior Consultant - Sustainability, TÜV Italia“. L’11 marzo 2020, in piena pandemia, la Commissione Europea pubblicava infatti il nuovo Piano d’Azione europeo per l’Economia Circolare. In questo contesto dove la salute dell’economia è stata fortemente compromessa da un rapidissimo e globale deterioramento della salute pubblica, lo sviluppo di un’economia circolare può costituire allo stesso tempo una necessità ed un’occasione di ripartenza.
Il White Paper di TÜV Italia, “Economia Circolare – verso un nuovo paradigma produttivo”, fornisce una rappresentazione completa circa il tema dell’economia circolare, richiamandone principi, politiche ed applicazioni, con particolar riferimento al contesto Europeo ed Italiano”.
Altre informazioni utili sul libro bianco possono essere desunte da questo link: https://www.tuvsud.com/it-it/risorse-e-pubblicazioni/white-papers/economia-circolare