Una prima edizione da record per il Blue Economy Summit digitaleIl gradimento diffuso induce a pensare a un reinserimento in agenda




Bilancio fortemente positivo, nonostante qualche timore alla vigilia per la formula totalmente inedita imposta dalla pandemia in corso, per la prima versione digitale del Blue Economy Summit (BES) genovese. Un'edizione sperimentale così ben riuscita, fronte relatori e pubblico, da indurre il partner tecnico Clickutility Team a pensare di reinserirla in agenda anche i prossimi anni per potenziare l'interazione tra esperienza fisica e virtuale.

Nel corso dei cinque giorni dedicati alla manifestazione (29 giugno-3 luglio u.s.) più di 50.000 hanno partecipato ai lavori, grazie alle piattaforme web utilizzate e ai partner televisivi, per ascoltare gli interventi dei 145 relatori coinvolti. Decisamente ampio anche il parterre degli sponsor e delle realtà che hanno deciso di offrire il proprio sostegno sul fronte istituzionale.

Francesco Maresca, Assessore allo Sviluppo Economico Portuale e Logistico del Comune di Genova, si è dichiarato "soddisfatto dei numeri da record di questa edizione che abbiamo fortemente voluto per dare un chiaro segnale di ripartenza a tutti gli operatori della filiera blu, settore fondamentale a livello locale e nazionale".

Organizzato dall'amministrazione cittadina con l'associazione Genova Smart City, il Blue Economy Summit ha spaziato tra tutti i temi di riferimento per il comparto: dal modello per la velocizzazione delle infrastrutture che sta facendo parlare del capoluogo ligure, alla riforma della governance portuale, senza tralasciare il turismo. Logistica e traffici via mare sono stati ovviamente argomenti trainanti.

"Noi vediamo un unico sistema porto-città - ha ripreso Maresca -, mirato allo sviluppo economico del territorio. Riteniamo perciò fondamentale rafforzare anche la digitalizzazione dei processi portuali nell'ottica di una sempre maggiore integrazione tra porto e città".

Gli spunti offerti dalla manifesrazione saranno rielaborati e raccolti all'interno di un 'libro blu' da sottoporre ai vertici nazionali di categoria con l'obiettivo di promuovere un indotto, quello collegatio appunto alla cosiddetta 'blue economy' che da solo pesa per il 3,5 per cento sul PIL (Prodotto Interno Lordo) italiano.

Nel nostro Paese sono circa 200.000 (il 3,3 per cento di quelle nazionali) le imprese dedite all'economia del mare, per un valore aggiunto di 46,7 miliardi di euro. 750 miliardi è il fatturato generato in Europa dando lavoro a 5 milioni di addetti. Restringendo lo sguardo su Genova, le aziende della blue economy sono l'8,4 per cento tra le ocali, con un valore aggiunto di 3,4 miliardi di euro.

Il Blue Economy Summit fa parte del calendario di appuntamenti del Genoa Blue Forum che vedono nelle vesti di promotori il già citato Assessorato allo Sviluppo Economico Portuale e Logistico del Comune di Genova, le locali Università degli Studi e Camera di Commercio, la Regione Liguria e l'associazione che raggruppa gli Agenti Raccomandatari Mediatori Marittimi.