Il recente Studio del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea ha evidenziato come il riciclo meccanico delle plastiche può evitare fino a 7,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all'anno in Italia. Per ogni tonnellata di polimero riciclato, infatti, la riduzione delle emissioni è compresa tra 1,1 e 3,6 tonnellate rispetto all'incenerimento, allo smaltimento in discarica e alla produzione di polimeri vergini.
Assorimap, Assoambiente e Utilitalia chiedono alle istituzioni di riconoscere formalmente il contributo del riciclo meccanico. Le stesse sostengono che un sistema efficace di raccolta differenziata è la chiave per migliorare il riciclo e raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale.
Walter Regis Presidente di Assorimap ha riferito: “Anche alla luce dell’attuale difficile situazione di mercato , è ormai inderogabile il riconoscimento di incentivi da parte delle istituzioni e dei decisori politici del contributo ambientale, in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, fornito dal processo di riciclo meccanico delle plastiche, al fine di consentire alle imprese del settore di svolgere un crescente ruolo nell’economia circolare sia in Italia che in Europa.”
“Terminata la raccolta differenziata inizia un’altra fase del processo dell’economia circolare che come il primo va supportato al fine di trovare i presupposti e le misure per dare continuità e garanzia alla produzione di queste materie prime seconde, che devono misurarsi, ora asimmetricamente, nel mercato delle materie vergini.” ha aggiunto Filippo Brandolini, Presidente di Utilitalia “Per questo proponiamo che sia riconosciuto il contributo all’economia circolare e alla decarbonizzazione attraverso misure innovative e di sostegno.”
“Una proposta che di certo fa bene alla sostenibilità economico-industriale ma anche ambientale” secondo Chicco Testa, Presidente di Assoambiente "il supporto alla decarbonizzazione della nostra economia rende ancora più strategico il settore della gestione dei rifiuti che già contribuisce, in linea con la gerarchia europea del trattamento dei rifiuti, non solo alla salubrità delle nostre città ma anche a risparmiare materie prime vergini”.