Ossa, frattaglie, cotenne. Apparentemente scarti di lavorazione di difficile gestione, ma in realtà risorse preziose se opportunamente trattate. Produzione di gelatina, mangimi per animali o substrato per impianti di biogas, ne sono solo alcuni esempi. Ma per rientrare nel ciclo, questi materiali devono essere trasformati in una soluzione pompabile utilizzando una tecnologia appropriata. Perché, più le particelle sono piccole, più ampio è il campo di utilizzazione successivo.
Tecnologia sofisticata
Prerequisiti dei macchinari per questo tipo di lavorazione, sono la robustezza, l’affidabilità ed una triturazione che sia coordinata alla tecnologia del pompaggio.
La corretta filiera di preparazione per il riciclo degli scarti e dei sottoprodotti della macellazione varia in maniera importante, in funzione delle caratteristiche dei materiali da triturare e della resa finale desiderata. Con RedUnit, Vogelsang ha sviluppato una soluzione compatta (che richiede meno spazio e potenza), plug-and-play, e che identifica una combinazione perfetta di tecnologia - per triturazione e pompaggio – finalizzata proprio alla valorizzazione degli scarti alimentari.
Triturazione efficace ed efficiente
Dai macelli avicoli e suini ai produttori di gelatina, sono numerose le aziende con i più ampi requisiti di lavorazione che si affidano alla RedUnit.
Un esempio su tutti, quello di una cooperativa bolognese attiva sia nel settore agroalimentare che in quello dei salumi, che effettua macellazione e sezionamento bovini e suini.
Una realtà anche sensibile al tema di economia circolare e sostenibilità, tanto che ha deciso di realizzare un impianto di biogas per la produzione di energia elettrica e calore, derivanti proprio dai sottoprodotti aziendali.
Come detto poc’anzi, è però necessaria una preparazione. Ecco che quindi gli scarti di macellazione (soprattutto pacchi intestinali suini) prima di essere inviati al pastorizzatore, vengono sminuzzati con il trituratore e successivamente pompati da un sistema di pompaggio volumetrico. Il processo prevede lo scarico del materiale in una tramoggia di carico e succes- sivamente l’invio tramite una coclea ad un sistema di triturazione. Interviene quindi la pompa volumetrica che trasporta il prodotto nel pastorizzatore, nel quale subisce l’obbligatorio processo prima di essere inviato al digestore. Precedentemente la soluzione installata prevedeva la triturazione attraverso un tritacarne classico con una potenza installata sopra i 35 kW: non risultava ottimale e creava diverse proble- matiche operative ed economiche.
Industria 4.0
Lavorando con una logica automizzata, RedUnit consente un notevole risparmio tempo-lavoro del personale, che riesce a modulare la macchina in base alle proprie necessità e ad individuare velocemente eventuali blocchi impiantistici, intervenendo direttamente sul problema. Per fare ciò, a corredo è stato fornito un quadro con PLC ed il software sviluppato da Vogelsang, che si interfaccia perfettamente con la logica dell’intero impianto a biogas. Un sistema di allarmi poi, ne controlla il funzionamento nei parametri di lavoro impostati.