Calze rotte e da buttare? Nessun problema, esiste un impianto di riciclo che riduce la plastica dando nuova vita alle calze usate per l’allevamento delle cozze. È montato su un container, quindi a disposizione dei mitilicoltori che potranno sperimentarlo vicino ai loro allevamenti e portare a riciclo fino a 300 kg di calze (o reti) al giorno. E poi calze in biopolimero biodegradabile e compostabile, perché questi strumenti fondamentali per la mitilicoltura possano avere un minore impatto sull’ecosistema marino in caso di dispersione.
Le due azioni del progetto europeo Life Muscles, sono state al centro del seminario per i mitilicoltori, organizzato da A.M.A Associazione Mediterranea Acquacoltori e Legambiente, che si è tenuto durante la Fiera AquaFarm di Pordenone.
Il polipropilene, così come gli altri materiali polimerici usati nel quotidiano e anche per l’acquacoltura, se disperso nell’ambiente necessita di centinaia di anni per mineralizzarsi.
Durante il ciclo di vita della cozza, dal seme fino al raggiungimento della taglia commerciale, le reti vengono sostituite almeno due volte in un anno e, poiché l’operazione si compie in mare, una parte di queste può sfuggire al recupero o disperdersi accidentalmente, anche a causa di eventi atmosferici estremi che sono sempre più frequenti.
Per far fronte a questo problema, la squadra di LIFE Muscles ha realizzato l’impianto mobile di riciclaggio che entro la primavera verrà posizionato presso l’area pilota del Nord del Gargano, a Cagnano Varano, in provincia di Foggia. Sarà a disposizione degli allevamenti di tutta Italia che vorranno ridurre in modo sensibile l’immissione nell’ambiente di nuovo polipropilene, ma anche godere di un notevole risparmio sui costi di acquisto.
Il costo delle retine, infatti, oggi è pari a circa 4 centesimi al metro, con una spesa totale per il comparto che raggiunge i 2,6 Milioni di euro all’anno.
“Abbiamo calcolato per i mitilicoltori, un risparmio di circa il 50%, senza considerare quello dovuto ai costi di smaltimento che è pari a circa 20 centesimi al chilo”. Loris Pietrelli è responsabile scientifico del progetto per Legambiente e nel suo intervento al seminario di Pordenone, ha sottolineato che “spesso è difficile ottenere la sostenibilità economica insieme a quelle ambientale e sociale, ma in questo caso crediamo che sia possibile, costruendo una necessaria consapevolezza per cambiare il modo di agire”.
A Pordenone si è parlato anche della sperimentazione che è in corso nel golfo di La Spezia, dove la Cooperativa Mitilicoltori Associati, sta allevando i suoi muscoli (è così che si chiamano le cozze in Liguria) in calze di biopolimero biodegradabile e compostabile, che contribuiscono alla mitigazione del rischio ecologico in caso di dispersione accidentale.
I prossimi seminari informativi dedicati ai mitilicoltori si terranno in Liguria, Sardegna, Campania, Emilia-Romagna, Puglia, Marche e Veneto.
Le tappe dell’impianto mobile di riciclo dopo Cagnano Varano saranno La Spezia (per il trattamento delle calze in biopolimero), Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Croazia e Slovenia.