Blockchain, non blo(ck)cco. Esiste qualcosa di meglio per poter certificare le filiere in ottica di economia circolare?
La tecnologia di Blockchain (“deputata alla tracciabilità dei dati”) applicata alla gestione dei rifiuti, del riciclo e del riuso sta mostrando e dimostrando le sue maggiori potenzialità. Infatti sono sempre di più le aziende che già da tempo hanno annunciato di voler utilizzare questa innovazione per tracciare in tempo reale e certificare i sottoprodotti, scarti di lavorazione e prodotti derivanti dall’EoW, contrastando qualsiasi illecito e verificandone i livelli di riciclo/riuso.
In tema di batterie per esempio, la Ue richiederà molto presto che contengano quantità minime di materiale riciclato e richiederà ai produttori di dimostrarne l’origine di provenienza. Nel 2027 i produttori stessi dovranno recuperare almeno il 73% degli scarti di produzione di batterie usa e getta, e nel 2031, il 61% di quelli relativi alla produzione di batterie per veicoli di trasporto. Un bel progetto che aiuterà l’Europa ad affrancarsi dalle materie prime, ottenendo informazioni preziose. Figo!
Città pulita?
C’è agitazione tra i sindaci del IX Municipio di Roma che vedrà entrare in funzione l’impianto di Santa Palomba tra la fine del 2025 e metà 2026, e che smaltirà 600.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno. L’impianto - per l’ubicazione del sito - infatti desta già preoccupazione negli amministratori locali dei comuni limitrofi. Inoltre “è completamente assente di qualsiasi concreta strategia per ottenere la riduzione dei rifiuti all’origine, così come non risultano previsti investimenti su centri volti alla preparazione e trattamento della materia prima e seconda, e centri di riuso”. Soprattutto sembra inesistente la strategia di gestione della frazione umida. E soprattutto, il traffico dei veicoli verrà appesantito dal passaggio ingente di mezzi pesanti che percorreranno una strada già caratterizzata da “scarsa tenuta del sedime stradale”. Roma produce 1.700.000 tonnellate di rifiuti all’anno ma è ancora indietro con la frazione riciclata.
E comunque esisterà sempre una parte di indifferenziata da gestire o con discarica o con termovalorizzatore. Anche se claudicanti, da qualche parte bisogna pur iniziare…