Un evviva quindi per la San Giorgio al Porto di Genova che è nota per avere, insieme a SAIPEM, demolito la Costa Concordia, con un protocollo di lavoro ad hoc per il riciclo sostenibile, un progetto durato tre anni con un impiego di 350 lavoratori al suo picco, e terminato nel 2017. Il Cestino d’Oro va però al cantiere genovese, unico operatore italiano iscritto nel registro dei demolitori e nella lista europea dei cantieri di riciclo, per avere avviato la prima serie di demolizioni in Italia di navi in attuazione della normativa europea di riciclo navale, in vigore dal dicembre 2013.
E lo sta facendo molto bene. I lavori sono iniziati il primo luglio, su tre navi definite “navi rifiuto”, da anni attraccate nel Porto di Genova. Per la cronaca si tratta del cargo Sentinel e della cisterna Theodoros, entrambe di proprietà demaniale dopo che per varie ragioni (sequestro, abbandono da parte dell’armatore) erano state sottratte ai proprietari. Per queste due navi la società ha vinto un ban- do pubblico. La terza è invece più significativa per capire le intenzioni di San Giorgio al Porto. Si tratta infatti della nave cementiera Mar Grande, acquistata nel 2019 di propria iniziativa direttamente dall'armatore, Italcementi.
San Giorgio al Porto dimostra quindi di credere nella possibilità di riciclare navi in Europa e nel Mediterraneo in modo anche economicamente sostenibile, tant’è che ha avviato con la livornese F.lli Neri una joint venture, la Piombino Industrie Marittime, che ha acquisito la concessione demaniale sino al 2041 per 120 mila metri quadrati, di cui 17 mila a mare, nel porto
di Piombino, con due banchine per un totale di 480 metri lineari e un pescaggio di 20 metri. L’area sarà destinata a demolire, ma anche costruire e riparare navi. Gli investimenti diretti programmati da PIM sono di oltre 16 milioni entro il 2023, con un organico di personale a regime di 80 unità, senza contare le ricadute sull'indotto.
Un investimento coraggioso, visti gli economics del riciclo navale, e la fortissima posizione competitiva della Turchia, che ormai, con i propri cantieri della baia di Aliaga, grazie al boom delle demolizioni di navi da crociera, è a un passo dal Pakistan per numero di navi riciclate.
ARREMBA SAN ZORZO!