Un impianto di riciclo chimico a Pettonarello (Isernia)




Anche il PNRR fa cose buone. E infatti parte l’investimento per la realizzazione di un impianto di riciclo chimico nel Molisano

Questa è una storia apparentemente normale, che però ha caratteristiche che le fanno meritare il nostro non-premio. Un po’ sulla fiducia, visto che la realizzazione è appena iniziata, ma confidiamo per il meglio. Chi ci legge da sempre sa che una delle nostre aree di interesse prioritario è il riciclo chimico delle plastiche. Sul fronte meccanico siamo oramai arrivati al massimo da un punto di vista tecnologico, al netto di sorprese, e comunque la percentuale di sovvalli è sempre molto alta. Col chimico dovremmo riuscire a ripartire, col vantaggio che una pletora di plastiche ora escluse dal riciclo entrerebbero in gioco.


Pronti…via!
Rientra perfettamente nel quadro che la Recupero Etico Sostenibile (RES), società che opera da oltre 30 anni ed è quotata sul mercato EGM, abbia deciso di investire per la realizzazione a Pettonarello, in provincia di Isernia, entroterra Molisano, di un impianto di riciclo chimico con una potenzialità di 20.000 tonnellate l’anno in entrata, e 15.000 di materia prima seconda in uscita.
L’impianto utilizzerà un processo a pirolisi per trattare il residuo plastico proveniente dall’adiacente impianto di recupero meccanico di RES.
Tra le plastiche che verranno convertite in olio di pirolisi vi sono le pellicole a base di poliolefine, i termoretraibili utilizzati negli imballaggi anche di alimenti. In questo modo l’azienda riuscirà a coprire almeno per una parte dei rifiuti di plastica l’intero ciclo: raccolta, selezione, trattamento
meccanico, trattamento chimico. Brava RES. Ma ancora più brava per due caratteristiche del progetto. In primo luogo, l’investimento di 20 milioni di euro sarà per buona parte finanziato con il PNRR, che tra l’altro imporrà il completamento e l’avviamento dell’impianto entro la metà del 2026. Ma il “colpo da maestro” è il secondo fattore, la scelta della tecnologia.
Come abbiamo, ahinoi, spesso documentato, le opposizioni locali agli impianti chimici di trattamento dei rifiuti si aggrappano alla “tecnologia non provata”, che per i processi sviluppati in Italia fotografa la situazione. Che poi non si riesca a provarla perché non te la fanno provare è altro discorso. Al cuore di Pettonarello ci sarà un processo olandese, della BlueAlp, che ha alle spalle colossi come Shell e Borealis. L’impianto verrà costruito a moduli, come si fa oggi, a Eindhoven, e poi trasportato ed assemblato in Molise. Si tratta di una tecnologia alla portata delle nostre aziende, ma piuttosto che impantanarsi nelle politiche locali, RES ha tagliato la testa al toro.
Come si dice a Milano, piuttosto che niente è meglio piuttosto.