Una sperimentazione della madonna...e ancora: Riciclo avanzato che avanza




(descrizione) Riciclo avanzato che avanza
Un nuovo impianto di pirolisi, il primo in Italia per dimensione, investimenti e capacità produttiva. RES, società di Isernia ha siglato un accordo con BlueAlp per il completamento del ciclo del rifiuto plastico attraverso pirolisi. Gli scarti di lavorazione della plastica, mediante questi processi chimici, possono essere così trasformati in materia vergine secondaria, da utilizzare per nuovi prodotti plastici. Nel nuovo impianto che verrà realizzato, si ricicleranno i rifiuti plastici misti, come le frazioni di film poliolefinici, attraverso il processo di decomposizione termochimico degli scarti plastici. Una nuova vita quindi per questi rifiuti, che diversamente sarebbero termovalorizzati o conferiti in discarica. Senza contare che il nuovo impianto produttivo - che sarà in grado di gestire fino a 20mila tonnellate all’anno di materiale in ingresso e con una capacità di 15mila ton /anno di materiale in uscita - impiegherà circa 20 lavoratori. L’investimento presso il sito di Pettonarello (IS), dove stanno per entrare in funzione gli impianti di lavaggio e granulazione delle plastiche, una volta ultimata la realizzazione dell’impianto di pirolisi, si aggirerà sui 35 milioni di euro, di cui 6,6 milioni finanziati dal PNRR. Bravi, bravissimi!!!!

Una sperimentazione della madonna...
Che strategia! Siamo allineati sulla necessità di ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio e
promuovere un’economia circolare… ma non ci facciamo fare fessi dal progetto Reusable Packing Revolution. Viene proposto infatti insieme a CRAI di Torino, la possibilità di portare i propri contenitori da casa o l’utilizzo di quelli riutilizzabili Around, per l’acquisto di prodotti del banco gastronomia e del banco macelleria, al posto dei contenitori monouso. L’imballaggio Around è riutilizzabile fino a 200 volte e, dopo avere consumato il pasto senza produrre rifiuti da imballaggio, il contenitore andrà restituito entro 7 giorni nel punto vendita, dove sarà sanificato e rimesso in circolo. “L’idea del progetto Reusable Packaging Revolution di un riuso virtuoso dei contenitori per alimenti che durino non una volta soltanto è fondamentale in un’ottica di rispetto dell’ambiente” ha commentato l’assessore al Commercio della Città di Torino, Paolo Chiavarino.
Apparentemente l’idea potrebbe funzionare ma… solita superficialità! Nessuno si accorge che i
contenitori riutilizzabili sono un ulteriore strumento di fidelizzazione? E chi sanifica i contenitori
portati da casa? Con cosa e con quali garanzie? Come devono essere questi contenitori? Non si tratta di lotta agli imballaggi monouso: qui bisogna lottare contro l’irriflessività!!!!